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ANNA SECCIA: PITTRICE E ARTISTA RELAZIONALE INVITA IL PUBBLICO A DIVENTARE PROTAGONISTA DURANTE LA MOSTRA DEL MUSEO MACIA A VENEZIA

fronteseccia

ANNA SECCIA, artista  a 360 gradi, invita il pubblico a prendere parte ad un progetto che si terrà nella splendida cornice di Venezia durante le 55. Biennale, nel contesto della Mostra del Museo Macia che si terrà nella città lagunare dall’8 giugno al 31  luglio presso  Palazzo  Merati.

L’originale progetto artistico della pittrice pescarese Anna Seccia raggiunge ogni volta un successo sorprendente. Nel corso dell’esperimento pittorico che dà vita    all’opera d’arte collettiva, il pubblico è  invitato a partecipare ad una creazione senza pianificazione, seguendo la propria spontaneità e abbandonando riferimenti a modelli da seguire. È  un modo per vivere, attraverso il gioco, i propri talenti, con la gioia del proprio sentire, lasciandosi ispirare dalla sonorità musicale e dall’energia che essa emana.

In una recente recensione cosi scrive Genziana Ricci: “Per un artista creare un’opera seguendo il flusso del proprio istinto è una cosa naturale come respirare: dalla sua parte ci sono esperienza, tecnica, retaggio culturale.
Ma concepire un’opera attraverso un happening pittorico nel quale un gruppo di persone vengono invitate a creare senza pianificazione, è tutt’altra questione: è necessario saper guidare le dinamiche relazionali e divenire mezzo di connessione tra le individualità.”

  1. Chi è Anna Seccia

È una pittrice abruzzese perdutamente innamorata del colore e dell’arte. Una passione che ha coinvolto e determinato le scelte di tutta la sua vita.

  1. Come e quando ha iniziato ad amare l’arte

Sin da piccola ho sempre amato i colori, dipingere era l’unica attività che riusciva a farmi star “buona” anche perché ero abbastanza discola. La mia formazione artistica è avvenuta presso il Liceo artistico e la Facoltà di Architettura della città di Pescara. Ho successivamente, giovanissima, anche insegnato pittura presso lo stesso istituto. Posso dire che è stato un percorso naturale avendo maestri di rilievo e il mio pensiero va a Giuseppe Misticoni, Elio di Blasio e tanti altri.

  1. Che tipo di arte propone

Propongo l’arte della gioia, del gioco creativo-espressivo, della condivisione, dello star bene con il colore insieme agli altri, dell’essere se stessi senza giudizio.

  1. Perché è un tipo di arte innovativa

Perché rende il pubblico partecipe attivamente della creazione, lo fa sentire protagonista, lo fa sentire in sintonia con l’artista e viceversa. È innovativa perché mira alla definizione globale dell’identità del singolo e della collettività attraverso la creazione di un opera basata sull’integrazione al fine di condividere emozioni ed espressività.

  1. È stata selezionata dal Museo Macia a partecipare nel contesto della Biennale, che invito intende fare

L’invito a partecipare alla creazione dell’opera pittorica relazionale è rivolto a tutti, non ci sono limiti di età, non bisogna saper dipingere. La creatività appartiene a tutti è nel dna di ciascuno di noi, va soltanto tirata fuori. Io accompagnerò tutti quelli che vorranno mettersi in gioco insieme a me,  attraverso una gestualità libera, per lasciare una traccia pittorica della propria presenza e unicità sulla tela che in questo contesto rappresenta l’esistenza del qui e ora, dove le diverse singolarità dei partecipanti produrranno un esito, sotto il profilo artistico e umano, unico e irripetibile.

PRESS OFFICE DANIELA LOMBARDI 339-4590927 0574-32853

News

Entrando nell’universo di Anna Seccia
Camilla Brunetti in “Arte contemporanea”, bimestrale d’informazione e critica d’arte, anno VI, n 28, giugno/luglio 2011

arte relazionale anna seccia La stanza del colore.

La stanza del colore

L’artista abruzzese Anna Seccia, dopo essere stata segnalata da Giorgio di Genova, è presente alla 54a Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel Padiglione Italia curato da Sgarbi per la Sezione Regionale Abruzzo con un’opera intitolata Illuminazione, L’arte è cosa (mia) nostra.

La nostra artista, per questa occasione, utilizza non solo canali di comunicazione tradizionali come la pittura,la fotografia,ma ricorre all’esposizione di un’idea decontestualizzando un oggetto (le installazioni) e proponendo una performance che sfrutta la presenza di cinquanta amici che indossano una maglietta con la frase “Il popolo di Anna dei colori”.

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